venerdì 9 settembre 2011

The Crystal ship (The Doors). Analisi del testo.

E' ancora l'amore che libera e imprigiona a svolgere il ruolo di protagonista in THE CRYSTAL SHIP, una pacata richiesta di rapporto resa schizofrenica dal richiamo del mondo. Morrison procede in entrambe le direzioni - ora anelando tenerezze, ora rifuggendole-. La sua è una ricerca senza pace, continuamente frustrata da freudiani tormenti del suo animo. Ogni attrazione diventa cosi al tempo stesso repulsione, in un gioco di contrasti che arricchisce d'impatto i suoi versi:

<<...The days are bright and filled with pain
Enclose me in your gentle rain
The time you ran was too insane
We'll meet again, we'll meet again...>>

(<<...I giorni sono luminosi e pieni di dolore
Avvolgimi nella tua mite pioggia
Il tempo che hai trascorso era troppo folle
Ci incontreremo ancora, ci incontreremo ancora...>>)

La libertà è anelito di spazi aperti, incontaminati, immortali, e sono le descrizioni e la riduzione ai "perchè" che ne impediscono la comprensione. Tutto è più difficile quanto più difficile è l'abbandono, il confondersi con la sensazione e l'emozione. E il dilemma oscilla ancora tra la "strada" e la "mente", tra "l'essere" e il "dover essere":

<<...Oh, tell me where your freedom lies
The streets are fields that never die
Deliver me from reasons why
You'd rather cry, I'd rather fly...>>

(<<...Oh, dimmi dov'è la tua libertà
Le strade sono campi senza fine
Liberami dai perchè
Preferiresti gridare, preferirei volare...>>)

La dualità viene eletta a costante poetica, chiave di lettura di un disagio esistenziale che può condurre alla disperazione e all'annientamento. Morrison è sempre ben consapevole di questo, e tutta la sua esistenza testimonia inequivocabilmente il rigore e l'ostinazione di una ricerca pericolosa.
La conclusione avverrà drammaticamente e sotto gli occhi di tutti, ma non è ancora ben chiaro se sia stato uno sconfitto epilogo o la genesi di un trionfo - forse l'una e l'altra cosa.

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